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The Anatomist

venerdì, febbraio 03, 2006

Le paratiroidi

Le paratiroidi sono piccole ghiandole endocrine cordonali, generalmente nel numero di quattro, poste dietro la ghiandola tiroidea. La loro struttura vede cordoni di cellule endocrine circondate da connettivo lasso. Le cellule più numerose sono le cellule "principali". Queste cellule sono piccole e rotondeggianti, hanno un nucleo centrale e hanno un citoplasma che può avere un aspetto chiaro, pallido o scuro, a seconda del loro stato funzionale. Infatti, una cellula in attiva secrezione avrà un ricco apparato del Golgi, numerose vescicole e piccoli granuli che rendono il citoplasma più scuro, rispetto ad una cellula inattiva che avrà un citoplasma chiaro.

Tra le cellule principali, le più numerose, in condizioni normali, sono le cellule chiare. Le cellule principali secernono paratormone, un ormone con funzioni antagoniste rispetto alla calcitonina secreta dalle cellule "C" (parafollicolari) della tiroide (vedi sotto). Inoltre, le cellule principali possono contenere, nel citoplasma, abbondanti granuli di cromogranina, una famiglia di glicoproteine acide, tipiche delle cellule neuroendocrine (APUD) di derivazione dalle creste neurali. Non è chiaro però perché queste cellule, di derivazione dall'endoderma del terzo e quarto arco branchiale, possiedano queste proteine, anche se è stato ipotizzato abbiano funzioni di trasporto.
Le cellule principali sono comunemente disposte a cordoni, anche se a volte possono formare dei piccoli follicoli, analoghi a quelli tiroidei. Il parenchima paratiroideo possiede un secondo citotipo, le cellule ossifile. Queste sono lievemente più grandi rispetto alle precedenti, con un nucleo più piccolo, anch'esso centrale, e con un citoplasma ricchissimo in mitocondri. Questi danno alla cellula una intensa eosinofilia, che le rende riconoscibili. Queste cellule possono essere sparse nel contesto del parenchima ghiandolare o proliferare e costituire dei veri e propri noduli ossifili. La loro funzione non è ancora stata chiarita. Lo stroma delle paratiroidi è costituito da un tessuto connettivo lasso ricco di capillari di tipo sinusoidale. La ricca vascolarizzazione conferisce alla ghiandola un colorito rosso-bruno. Anche i linfatici sono nervosi, nonché è presente una innervazione simpatica ad azione tonoregolatrice sui vasi, ma priva di funzioni eccitosecretrice sulla componente endocrina. Le paratiroidi possono andare incontro a sostituzione adiposa con la senescenza. I cordoni ghiandolari si riducono di numero e il connettivo si arricchisce di cellule adipose. A volte, le paratiroidi possono essere indovate nel contesto del parenchima tiroideo.

mercoledì, gennaio 25, 2006

La tiroide

La tiroide è una ghiandola endocrina avvolta da una spessa capsula che penetra nel parenchima suddividendolo in lobuli. Questi sono a loro volta costituiti da un insieme di follicoli, unità sferiche, rivestite da un epitelio semplice e ripieni di colloide. L'epitelio follicolare ha una forma variabile a seconda dello stato funzionale della ghiandola, potendo variare da pavimentoso a prismatico. Le cellule follicolari producono la tireoglobulina, una glicoproteina iodinata che rappresenta il precursore degli ormoni tiroidei, e la riversano nel lume dei follicoli, a costituite la colloide, una sostanza gelatinosa giallastra. Al bisogno, le stesse cellule follicolari riprendono dalla colloide la tireoglobulina, la deiodinano e la immettono in circolo sotto forma di ormoni tiroidei attivi. Al polo apicale delle cellule follicolari è spesso possibile evidenziare, anche al microscopio ottico, la presenza di vacuoli di riassorbimento o di secrezione, indice di intensa attività secernente della ghiandola. Spesso, nel lume dei follicoli è anche possibile riscontrare cristalli di ossalato di calcio, di aspetto irregolare e forma variabile. Questi vanno distinti dai corpi psammomatosi, depositi di calcio di forma sferica interposti nel connettivo interfollicolare, dai contorni regolari e dall'aspetto laminare, che sono spesso indice di una patologia displastica o neoplastica a carico del parenchima tiroideo.


I follicoli hanno un diametro medio di 200 micra. Essi non sono sempre completamente isolati l'uno dall'altro, ma a volte comunicano tra loro in più punti, attraverso dei pori. Le cellule follicolari sono circondate da una membrana basale che le isola dal tessuto connettivo lasso circostante. Questo costituisce uno stroma ricco in vasi ematici e linfatici, cellule immunitarie e fornito di innervazione autonoma. Tra le cellule follicolari e la membrana basale si possono trovare almeno altri due citotipi; il primo è rappresentato dalle cellule parafollicolari o cellule C; queste cellule hanno una forma rotondeggiante, un nucleo centrale e un citoplasma chiaro ed appartengono al sistema neuroendocrino diffuso (APUD) e producono un ormone, la calcitonina, con azione ipocalcemizzante e quindi antagonista rispetto al paratormone. Il secondo è rappresentato da cellule germinali indifferenziate, non ben caratterizzate in quest'organo, che periodicamente si differenziano e sostituiscono gli elementi maturi persi.


mercoledì, gennaio 04, 2006

Il surrene

Il surrene è una ghiandola endocrina cordonale costituita da una regione corticale esterna e una midollare interna. È avvolto da una sottile capsula che a volte può essere fusa con la capsula renale o, a destra, epatica. In questa capsula si ramificano i vasi provenienti dalle tre arterie surrenaliche, prima di approfondarsi nel parenchima in una ampia e complessa rete sinusoidale.
Questa microfotografia mostra una visione panoramica del surrene, di cui è riconoscibile la capsula (a destra), la regione costicale (al centro) e la midollare (a sinistra).

Il parenchima della corticale è suddivisibile in tre regioni, dove i cordoni ghiandolari assumono forma differente: la regione più esterna prende il nome di zona glomerulare e i cordoni sono ripiegati a formare dei gomitoli. Questa zona è poco spessa e secerne ormoni mineralcorticoidi come l'aldosterone, dietro lo stimolo dell'angiotensina II e della concentrazione ematica di potassio, i cui effetti si esplicano sul tubulo renale. Questa microfotografia mostra per l'appunto un ingrandimento della zona glomerulare.

Al di sotto si trova la zona fascicolata, più ampia, formata da cordoni che discendono rettilinei e paralleli tra loro. Questi secernono ormoni glicocorticoidi, come il cortisolo, importante per il metabolismo dei carboidrati ma anche potente anti-infiammatorio naturale, riducendo in circolo il numero e la funzionalità linfocitaria. Questa microfotografia mostra la zona fascicolata, compresa tra la glomerulare (in alto) e la reticolare (in basso).

La zona più interna della corticale è infatti la reticolare, formata da cordoni ramificati, tortuosi e anastomizzantisi tra loro. Le cellule di questa sottile regione sono in grado di secernere ormoni sessuali (androgeni, estrogeni e progesterone). Osservazioni più recenti portano a credere che non vi sia una distinzione così netta, da un punto di vista funzionale, tra zona fascicolara e reticolare e che entrambi siano in grado di produrre sia armoni corticosteroidei che sessuali. Inoltre, entrambe possono contenere riserve di acido ascorbico (vitamina C). Questa microfotografia mostra la zona reticolare, al centro, tra la fascicolata (in alto) e la midollare del surrene (in basso).

Le cellule della zona corticale sono poliedriche, ricche di organuli citoplasmatici e di vacuoli lipidici ma povere di granuli. In passato si è ritenuto che le cellule della zona glomerulare migrassero verso la reticolare, sostituendo e rigenerando il parenchima ghiandolare; oggi questa teoria è stata abbandonata, preferendo una visione più moderna che vedrebbe la rigenerazione del parenchima ghiandolare a partire da una cellula indifferenziata, anche se ancora questa non è stata identificata chiaramente. Infine, la corticale, in tutti e tre i suoi strati, contiene cellule neuroendocrine (APUD) disperse, ad azione paracrina e quindi regolatrice della secrezione ormonale.


La midollare del surrene è la zona più interna avvolta quasi completamente dalla corticale, tranne che in corrispondenza dell'ilo dell'organo. Contiene grandi cellule poliedriche, i feocromociti, cellule neuroendocrine ricche di granuli di secrezione, contenenti catecolamine (adrenalina e noradrenalina), che sotto lo stimolo del sistema nervoso simpatico, vengono immessi in circolo per esplicare una azione sistemica. Infatti, i feocromociti possono anche essere considerati cellule gangliari ortosimpatiche, e sono presenti sia isolate che a formare piccoli gruppi. Mentre prima si pensava che questi due ormoni venissero prodotti da due citotipi differenti, oggi sappiamo che entrambi possono trovarsi all'interno della stessa cellula. Questa microfotografia mostra un ingrandimento della midollare. Le cellule possono assumere una tintorialità differente, da più scure a più chiare, a seconda del loro stato funzionale.

I sinusoidi della zona corticale si continuano anche nella midollare, trasportandovi anche glicocorticoidi e altri precursori necessari per la sintesi ormonale. Pur tuttavia, nella midollare è presente una seconda rete sinusoidale, che nasce da arteriole che perforano la corticale senza emanare capillari, prima di aver raggiunto la midollare. Si pensa che questa doppia rete sinusoidale della midollare possa avere una ragione funzionale d'esistere, anche se ancora non lo si è spiegato nel dettaglio.
Il surrene presenta una rete linfatica pericapsulare e una midollare, che confluiscono verso i linfatici che escono dall'organo assieme alla vena surrenalica. La corticale invece è priva di apporto linfatico. Infine, mentre le lesioni della midollare del surrene possono non determinare alcuna sintomatologia, una patologia che esclude la funzionalità della corticale può determinare morte del soggetto.